Il nostro sito ha sempre attribuito grande importanza a ciò che succede e che succederà negli stabilimenti divenuti Stellantis a partire dall’inizio del 2021. Abbiamo proprio per questo pubblicato numerosi articoli sulla questione a partire da un’intervista-inchiesta svolta tra delegati di alcuni stabilimenti ex Fiat. Inoltre abbiamo dedicato molta attenzione alla necessità del tutto trascurata dagli apparati dei sindacati maggioritari di cominciare ad affrontare le problematiche alla scala internazionale che l’interazione Peugeot-FCA richiede.
Proprio per questo riteniamo di attribuire notevolissima importanza all’incontro svoltosi nella giornata del 12 agosto, di cui pubblichiamo il report in 4 lingue (italiano, castigliano, francese e inglese).
13 Agosto 2021
Riunione internazionale di lavoratori di Stellantis e di ricercatori sul settore automobilistico
Ieri sera per la prima volta degli operai Stellantis di più paesi e compagni vicini al mondo operaio si sono riuniti, seppur in videoconferenza.
All’incontro hanno partecipato operai e compagni francesi, italiani e argentini.
Un primo appuntamento per fare il punto della situazione e mettere a confronto le diverse realtà nei rispettivi contesti sociali, politici e lavorativi.
Il primo punto che in questa fase accomuna soprattutto Italia e Francia è legato al piano di ristrutturazione che Tavares vorrebbe realizzare nei due paesi, un piano che prevede il taglio di migliaia di posti di lavoro.
Un piano lacrime e sangue che, se non combattuto tempestivamente e unendo gli operai dei diversi paesi, metterà in ginocchio intere comunità.
Dai vari interventi è emerso che le condizioni di lavoro sono pressoché identiche in tutti e tre i paesi; come era facilmente prevedibile il livello di sfruttamento imposto dalle ferree regole padronali mette gli operai in una condizione di sottomissione pesante.
Differente invece è la modalità di organizzazione del lavoro che permette ai vertici aziendali dei diversi paesi di sfruttare gli operai.
È comune a tutte le realtà nazionali il livello di complicità e collusione tra istituzioni e azienda .
Tutti i presenti hanno manifestato la consapevolezza che per salvare i posti di lavoro messi a repentaglio dalle politiche industriali di Stellantis e migliorare salari e condizioni di lavoro è necessario costruire una rete internazionale tra gli operai Stellantis.
Consapevoli quanto questo compito sia arduo ma altrettanto convinti che concentrare la lotta ognuno nel proprio paese, o addirittura nel proprio stabilimento, non farebbe altro che agevolare quella guerra tra poveri utile al padrone e a chiunque, politica in primis, per interessi diversi ne abbia a beneficiarne.
Tra i diversi contributi, quello di un compagno a nome degli operai militanti nel sindacato CGT: nella profonda crisi economica che si presenta, i padroni intendono far pagare ai lavoratori il prezzo del mantenimento dei loro profitti ad un alto livello, con pesanti ristrutturazioni, licenziamenti per gli uni e aumenti dei carichi di lavoro per gli altri.
Sarà essenziale in questa situazione portare avanti l’obiettivo della spartizione del lavoro fra tutti, a parità di salario: lavorare meno ma lavorare tutti, senza diminuzione del salario. È’ il padrone che deve adattare l’organizzazione del lavoro alla forza lavoro esistente, non il contrario.
Questo vale al livello di un gruppo come la Stellantis, e anche al livello di tutta la società..
Naturalmente questo necessiterà di lotte importanti, ma già bisogna far passare questa idea.
Si è deciso di sviluppare una mappatura dei diversi paesi, che più dettagliatamente metta a confronto le differenti condizioni di lavoro, per poi provare a sviluppare un progetto comune di conoscenza.
Si terranno nelle prossime settimane altri appuntamenti, ai quali parteciperanno anche altre realtà produttive Stellantis di altri paesi, che soltanto per questioni organizzative e di tempo non hanno potuto partecipare alla videoconferenza di ieri.
Sobre la reunión internacional de ayer por videoconferencia
La tarde/noche de este miércoles 11 de agosto se reunieron por primera vez trabajadores de Stellantis de varios países y compañeros/as cercanos/as al mundo laboral, por videoconferencia.
Al encuentro asistieron trabajadores y compañeros/as franceses, italianos y argentinas, para hacer un balance de la situación y comparar las diferentes realidades en sus respectivos contextos sociales, políticos y laborales.
El primer punto que en esta fase une principalmente a Italia y Francia está vinculado al plan de reestructuración que Carlos Tavares, CEO de Stellantis, quisiera implementar en los dos países, un plan que prevé la eliminación de miles de puestos de trabajo.
Un plan con lágrimas y sangre al que, si no se resiste con prontitud y une a los/as trabajadores de diferentes países, pondrá de rodillas a comunidades enteras.
De las diversas intervenciones se desprende también que pese a que la forma en que se organiza el trabajo es diferente, las condiciones de trabajo son casi idénticas en los tres países, ya que el nivel de explotación impuesto por las estrictas normas de los empleadores pone a los trabajadores en una condición de fuerte sumisión.
El nivel de complicidad y colusión entre las instituciones estatales y la empresa es común a todas las realidades nacionales, si bien el trabajo en las automotrices en comparación con otras actividades y situaciones nacionales adquiere rasgos diferenciales.
Todos los presentes expresaron la conciencia de que para salvar los puestos de trabajo amenazados por las políticas industriales de Stellantis y mejorar los salarios y las condiciones laborales, es necesario construir una red internacional entre los trabajadores de la automotriz.
Conscientes de lo ardua que es esta tarea pero igualmente convencidos/as de que concentrar la lucha cada uno en su propio país, o incluso en su propio establecimiento, no haría más que facilitar esa guerra entre los pobres útiles al patrón y a cualquiera, principalmente a la política, que se beneficia de ella para diferentes intereses.
Entre los diversos aportes, el de un compañero en representación de los trabajadores militantes del sindicato CGT de Francia: “en la profunda crisis económica que se presenta, los patrones pretenden hacer que los trabajadores paguen el precio de mantener sus ganancias en un nivel alto, con una fuerte reestructuración, despidos para algunos y aumentos en la carga de trabajo para otros”.
En esta situación, será fundamental perseguir el objetivo de compartir el trabajo entre todos/as, con igual salario: trabajar menos pero trabajar para todos, sin reducir los salarios. Es el jefe quien tiene que adaptar la organización del trabajo a la plantilla existente, no al revés. Esto es cierto a nivel de un Grupo como Stellantis, y también a nivel de toda la sociedad. Por supuesto, esto requerirá luchas importantes, pero esta idea debe implementarse inmediatamente.
Se decidió hacer un mapeo de los diferentes países, que compare con más detalle las diferentes condiciones de trabajo, para luego intentar construir un proyecto común.
En las próximas semanas se realizarán otros eventos, a los que también asistirán otras productoras Stellantis de otros países que no pudieron participar en la videoconferencia de ayer solo por cuestiones organizativas y de tiempo.
Sur la réunion internationale de visioconférence d’hier
Le 11 août pour la première fois, des travailleurs de Stellantis de plusieurs pays et des camarades proches se sont réunis en vidéoconférence. Des travailleurs et des camarades de France, d’Italie et d’Argentine ont participé à cette réunion. Dans cette première rencontre, un point a été fait sur les situations de chacun et les différents contextes sociaux et politiques.
Le premier point commun entre l’Italie et la France actuellement est lié au plan de restructuration que Tavares voudrait mettre en œuvre dans les deux pays, un plan qui implique la suppression de milliers d’emplois. Il s’agit d’un plan de sacrifices qui, s’il n’est pas affronté rapidement et en unissant les travailleurs des différents pays, frappera durement un grand nombre d’entre eux.
Il ressort des différentes interventions que les conditions de travail sont presque identiques dans les trois pays et, comme il était facilement prévisible, le niveau d’exploitation imposé par la politique patronale soumet les travailleurs à de fortes contraintes. Ce qui différe en revanche est la façon dont le travail est organisé pour permettre aux directions d’entreprise des différents pays d’imposer cette exploitation. Le haut niveau de complicité et de collusion entre celles-ci et les institutions est une donnée commune aux différents pays.
Tous les présents étaient conscients que pour sauver les emplois mis en danger par la politique industrielle de Stellantis, et pour améliorer les salaires et les conditions de travail, les travailleurs de Stellantis devront se coordonner au niveau international. Nous sommes conscients de la difficulté de cette tâche, mais nous sommes également convaincus que si les luttes restent isolées dans chacun des pays, ou même dans chacune des usines, cela pourrait faciliter une guerre entre pauvres dont le patron et au-delà des politiciens pourraient tirer profit.
Parmi les différentes contributions, celle d’un camarade au nom des travailleurs de Stellantis France syndiqués à la CGT : dans la profonde crise économique actuelle, les patrons entendent faire payer aux travailleurs le prix du maintien de leurs profits à un niveau élevé, avec de lourdes restructurations, des licenciements pour les uns et une augmentation de la charge de travail pour les autres. Dans cette situation, il sera essentiel de poursuivre l’objectif de la répartition du travail entre tous avec maintien du salaire. Il faut travailler moins mais travailler tous, sans réduction de salaire.
C’est le patron qui doit adapter l’organisation du travail à la main-d’œuvre existante, et non l’inverse. Cela est vrai au niveau d’un groupe comme Stellantis, mais aussi au niveau de la société dans son ensemble. Bien sûr, cela nécessitera de grandes luttes, mais il faut dès maintenant faire passer cette idée, opposer la solidarité ouvrière à la politique patronale de division.
Il a été décidé de rassembler les informations sur la situation dans les différents pays, en comparant plus en détail les différentes conditions de travail, en vue de développer des connaissances communes.
D’autres réunions auront lieu dans les semaines à venir, auxquelles participeront également d’autres sites de production Stellantis d’autres pays qui, pour des raisons d’organisation et de temps, n’ont pas pu assister à la vidéoconférence d’hier.
On yesterday’s international videoconference meeting
On this Wednesday’s night, August 11th, Stellantis’ workers from various countries and colleagues close to the labor’s world met for the first time, by videoconference.
The meeting was attended by French, Italian and Argentine workers and colleagues, in order to analyze the situation and compare different realities in their respective social, political and labor contexts.
The first point that in this phase mainly unites Italy and France is linked to the restructuring plan that Stellantis’ CEO Carlos Tavares would like to implement in both countries, a plan that foresees the elimination of thousands of jobs. A plan with tears and blood that, if not resisted promptly and unites workers from different countries, will bring entire communities to their knees.
It is also clear from the various interventions that, although the way in which work is organized is different, the working conditions are almost identical in the three countries, since the level of exploitation imposed by the employers’ strict rules puts at risk workers under strong submission’ condition.
The level of complicity and collusion between state institutions and the company is common to all national realities, although work in automotive companies in comparison with other activities and national situations acquires distinctives features.
All those participants expressed the awareness that in order to save the jobs threatened by Stellantis’ industrial policies and improve wages and working conditions, it is necessary to build an international network among the automaker’s workers.
Aware of how arduous this task is, but equally convinced that concentrating the struggle each in his own country or even in his own establishment would only facilitate this war between the poor who are useful to the boss and to anyone, mainly to politics, which benefits from it for their particular interests.
Among the various contributions, that of a colleague representing the french CGT union’s militant workers: “in the deep economic crisis that is occurring, the bosses intend to make the workers pay the price of keeping their earnings at a high level, with a strong restructuring, layoffs for some and increases in the workload for others”.
In this situation, it will be essential to pursue the goal of sharing work among everyone, with equal pay: working less but working for everyone, without reducing wages. It is the boss who has to adapt the work organization to the existing workforce, not the other way around. This is true at the level of a Group like Stellantis, and also at the level of the society as a whole. Of course, this will require major struggles, but this idea must be implemented immediately.
It was decided to make a mapping of the different countries, comparing the different working conditions in more detail, and then try to build a common project.
In the coming weeks there will be other events, which will also be attended by other Stellantis production companies from other countries who could not participate in wednesday’s videoconference only for organizational and time reasons.
Allegati: