NASCE IL SINDACATO IN GOOGLE

Immagine di Nyshita talluri - Own work, CC BY-SA 3.0, Link

Una bella notizia

E’ una bella storia di auto organizzazione, di valori e di resistenza quella che ci giunge dalla Silicon Valley. Circa 400 tra ingegneri e dipendenti della Alphabet, società madre di Google, hanno dato vita ad un nuovo sindacato “Alphabet Workers Union” che presto si unirà al CWA ( Communications Workers of America) dopo averne incontrato i vertici.

E’ molto interessate la storia che li ha condotti a costituire un nuovo sindacato e la raccontano nel loro sito. Alphabet, ovvero Google, come tutte le imprese big tech, ha sempre duramente osteggiato la possibilità stessa di confrontarsi con qualsivoglia forma sindacale o di aggregazione collettiva. Così i lavoratori si sono riuniti e progressivamente organizzati in gran segreto.

Raccontano delle loro prime lotte ( azioni le chiamano o forse sarebbe meglio dire pressioni) per costringere Alphabet a comportamenti etici sulla privacy; arrivando a impedire, nei fatti, che l’azienda si impegnasse nella tecnologia per le armi e chiedendo di non stringere contratti per la polizia sulla scia delle grandi mobilitazioni “Black Lives matter”.

Raccontano inoltre di aver costretto l’azienda a contrastare le molestie sessuali sul lavoro anche non concedendo liquidazioni esorbitanti ai dirigenti sotto accusa, così come delle pressioni sul management per liberare da ogni discriminazione degli strumenti di Google nei confronti delle persone LGBTQ.

Anche sul terreno dell’immigrazione, della solidarietà con lavoratori delle aziende in appalto Il loro racconto cosi come della petizione a favore di lavoratori di ditte in appalto.

In tutta risposta a queste campagne e “azioni” il colosso big tech ha messo in campo la più classica delle ritorsioni padronali: licenziamenti e provvedimenti disciplinari che hanno condotto ad una battaglia legale che ha visto la condanna di Alphabet per violazione del diritto del lavoro statunitense.

Singolare ma di grande valore la scelta di contrastare le disparità salariali di carattere razziale e di genere. Hanno messo in trasparenza tra di loro le retribuzioni reali ( da sempre top secret) in modo da far conoscere ai compagni di lavoro le disparità esistenti.

Cosi, raccontano che, dopo aver compreso che l’azienda era sempre più chiusa e ostile alle sollecitazioni dei dipendenti, hanno deciso di organizzarsi in un sindacato attraverso forme particolari di riunione e incontri tra lavoratori.

Una bella storia insomma che ci riporta, in forma del tutto diversa, agli albori del sindacato, alla genuina volontà non solo di parlare alla condizione dei propri compagni di lavoro ma più in generale di lottare per un mondo più giusto.

Tutto ciò accade nella Silicon Valley in un settore mai sindacalizzato e con lavoratrici e lavoratori che nel passato testimoniavano persino avversione alla difesa collettiva preferendo il rapporto personale con ‘azienda.

Facciamo i nostri auguri complici e solidali al nuovo sindacato nato in Google, a questi coraggiosi lavoratori.

https://alphabetworkersunion.org/principles/history/