La divisione organizzativa e la competizione tra i diversi gruppi impegnati nel sindacalismo conflittuale hanno prodotto non solo divisione, ma anche un settarismo e perfino uno spirito di contrapposizione anche fisica in numerosi posti di lavoro che alimentano, invece che combatterla, la divisione del mondo del lavoro. Occorre un immediato “disarmo” e una politica che induca ricomposizione di classe al di là di ogni effimera divisione di sigla.
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