Pubblichiamo una breve valutazione di Riccardo Antonini, del Coordinamento Lavoratrici e Lavoratori Autoconvocati, da sempre impegnato a fianco dei familiari delle vittime della strage, scritto dopo la prima udienza del nuovo processo di appello per il disastro ferroviario che il 29 giugno del 2009 causò a Viareggio 32 morti, l’incendio di tantissime case e enormi danni materiali, che si è svolta ieri a Firenze.
I familiari delle vittime della strage a tredici anni di distanza chiedono giustizia. Ieri, nei pressi del tribunale si è svolto un corteo a cui hanno partecipato centinaia di persone dietro lo striscione “Niente sarà più come prima”. Al corteo ha partecipato anche una delegazione del Collettivo di fabbrica GKN.
La dichiarazione di Antonini:
Va sempre sottolineato che la strage è avvenuta in ambito ferroviario e che, quindi, si è trattato di un incidente sul lavoro; va sempre evidenziata la data per mostrare quanto tempo è passato e quanto ne passerà per poter scrivere la parola fine, indipendentemente da quale sia, da quale sarà, l’esito.
Il cavaliere del lavoro, Mauro Moretti, oggi 7 marzo, al processo d’appello-bis, alla domanda se rinunciava alla prescrizione ha risposto con due semplici, ma inequivocabili, parole: “Non rinuncio”.
Si tratta della dimostrazione provata che:
- teme e vuole evitare il carcere;
- pretende, se così sarà, una pena più lieve;
- ripone in soffitta la sua tracotante spavalderia.
Al processo di primo grado non si era mai presentato in aula non riconoscendo il tribunale di Lucca; in appello aveva dichiarato che avrebbe rinunciato alla prescrizione considerandosi innocente (con due reati già prescritti); oggi ha definitivamente chiarito che, in un certo modo, riconosce le sue pesanti responsabilità per le 32 vittime ammettendo le sue gravi colpe.
Grazie, ingegner Moretti e buon viaggio: Viareggio, ultima fermata!