La crisi della rappresentanza è un dato di fase oggettivo che parla di un processo lento e inarrestabile di consunzione del rapporto con i rappresentati. Un processo, peraltro globale, che riguarda l’insieme dei cosiddetti corpi sociali intermedi, dal sindacato in tutte le sue forme sino alla Confindustria.
La dimensione di questa crisi appare direttamente proporzionale al crescente iato tra i bisogni sociali e l’incapacità di rispondere ad essi da parte dei corpi intermedi.
E’ pertanto una crisi di efficacia e di valore stesso di un sindacalismo che poggia ancora su un modello del secolo scorso, in rapidissima dissoluzione, e non fa i conti con una realtà del lavoro in profonda trasformazione.
La crisi di rappresentanza è intimamente legata alla questione indipendenza del sindacato dalle organizzazioni politiche, dando per scontata quella assoluta ed intransigente con il padronato. Essa non è una variabile dipendente dal grado di radicalità dei partiti politici, grandi o piccoli, ma la condizione indispensabile per la ri-costruzione di un sindacato di massa, democratico e conflittuale che si ponga davvero l’obiettivo di rappresentare l’insieme della classe e non solo i settori più coscienti.
La fine dei partiti di massa che più o meno coerentemente e radicalmente facevano riferimento alle classi popolari e che avevano, molti anni or sono, nella classe operaia un insediamento significativo ha reso surreale ogni ipotesi tradizionale nel rapporto partito sindacato.
Il sindacato rappresenta lo strumento per l’organizzazione dei bisogni delle lavoratrici, dei lavoratori, delle classi popolari e, in prospettiva, lo strumento per l’emancipazione degli stessi dal lavoro salariato ed è esclusivamente sulla base di quegli interessi che costruisce la propria linea politica e contrattuale.
Inoltre l’indipendenza assume ancora più valore di fronte al crollo della coscienza di classe ed alla necessità di ricostruire nuova soggettività ovvero ricostruire un blocco sociale antagonista femminista, migrante, antifascista e con piena consapevolezza della drammatica questione ambientale.
Un sindacato che affidi la propria autonomia ad un’organizzazione politica ha scelto un ruolo di pura testimonianza, di irrilevanza sociale e ha rinunciato all’ambizione di divenire sindacato generale.