La lunga e gloriosa stagione dei consigli di fabbrica è finita da tempo. Il passaggio alle Rsu ha sancito un cambio di natura della rappresentanza, sempre più di emanazione sindacale, quando non direttamente aziendalista. Ovviamente questo processo è intimamente legato al pesante riflusso di questi decenni, tuttavia l’istituzionalizzazione della rappresentanza ha inevitabilmente alimentato lo stesso.
Il TU del 10 gennaio 2014 ha legato la RSU all’appartenenza sindacale, sancendo così l’appropriazione da parte sindacale della rappresentanza delle lavoratrici e dei lavoratori.
Inoltre lo stesso accordo interconfederale ha legittimato il permanere delle RSA nominate dalle organizzazioni senza alcun vincolo al consenso e al voto dei lavoratori.
Le RSA alimentano il sindacalismo degli iscritti, impediscono l’unità dei lavoratori, le assemblee generali e trascinano tutta l’iniziativa sindacale nel pieno aziendalismo.
Il sindacalismo conflittuale dovrebbe a nostro giudizio avviare una campagna generale per l’elezione delle RSU nei luoghi di lavoro lottando per superare il sistema delle RSA, vera tomba della democrazia sindacale.